Fotografi [ Andrea Buzzichelli

Andrea Buzzichelli
Nasce nel 1969 a Colle Val d' Elsa . Inizia a fotografare negli anni 90 ma l' amore era già nato con la prima Polaroid della comunione. Un autodidatta che definisce la sua miglior scuola tutti gli amici fotografi che ha avuto modo di conoscere in questi anni. La sua, è una ricerca individuale e non pretende di raccontare niente di diverso da quello che “osserva”. Molti dei suoi scatti sono singoli e difficilmente collocabili in un portfolio. Interpreta la fotografia come un potente antidepressivo del quale non può fare a meno. Proprio per questo scatta molto in analogico, convinto che la concentrazione su ogni singolo scatto sia decuplicata rispetto alla pratica immediatezza del digitale.


Works

Tanti saluti da...

“Tanti saluti da…” tratta in modo ironico, attraverso l’ uso di foto/cartolina, il tema degli impatti ambientali della geotermia in una delle regioni più belle d’ Italia.  Ad oggi lo sfruttamento dell’ energia geotermica viene proposto come pulito e rinnovabile mentre invece sono molte le criticità legate a questo tipo di produzione energetica.   E’ un'operazione definita insostenibile da più parti e che ha trovato l'opposizione di comitati locali e gruppi di cittadini. Ma nonostante tutto prosegue guidata da obiettivi di mercato e soprattutto a scapito del territorio . >>

Wound

Il progetto ‘Wound (Ferita)’ di Andrea Buzzichelli è uno sguardo indiscreto su alcune aree boschive della provincia di Siena. Per certi versi egli pare quasi simulare uno scenario di guerra, un campo di battaglia dove si consuma una lotta intestina tra la natura e l’uomo. Colline devastate come dopo un bombardamento, mezzi pesanti gonfi di legname, cataste di macerie organiche come resti accumulati di soldati. L’autore si muove su un territorio ferito a dismisura, dove tuttavia non si capisce se a rischiare la sopravvivenza sia l’ambiente o piuttosto la specie umana. >>

Fragile

Una delle più famose massime del giornalismo è : “BAD NEWS IS A GOOD NEWS” . In altre parole è più “notiziabile” un evento con conseguenze negative , che altera la routine o offre scene cruente . Per questo sono più notiziabili singoli eventi che processi sociali costanti (Mauro Wolf, teorie delle comunicazioni di massa) A sembrarci più straordinarie sono le notizie negative : Lo scoppio di una guerra, un incidente o sciagura, un disastro naturale. Sono le notizie che scatenano emozioni potenti e si stampano nella nostra memoria. Questo almeno fino ad oggi . Sono profondamente convinto che le cose dovreanno cambiare. Da sempre l' uomo è attratto dallo “straordinario” , da ciò che è fuori dalla norma , sia nell'immagine sia nella comunicazione ma, in questi ultimi anni si è sviluppato un quadro distorto della straordinarietà che ci confonde e “stordisce”.... >>

Inhabitants

Questa serie di immagini nasce da un lavoro nel Parco Nazionale Foreste Casentinesi in Toscana, Italia. A partire da materiali di archivio, realizzati dalla Guardia Forestale e dall' associazione Canilupus per il monitoraggio della fauna selvatica, Andrea Buzzichelli costruisce un proprio inventario estetico. Le immagini per nulla descrittive catapultano l'osservatore in una sorta di immaginario proibito, avvicinandolo al lato nascosto e oscuro della natura del parco. Esse rilevano così un senso di potenza intrusiva in un mondo che altrimenti non sarebbe svelato, e una sorta di fascino “voyeuristico” verso la natura stessa. Sono immagini che non hanno tempo. Prive di riferimenti esse non vogliono parlare di ciò che si vede bensì di ciò che si sente. E in questa prospettiva esse rivelano la propria cifra artistica, costituendo allo stesso modo un omaggio al lavoro pioniere del fotografo naturalista George Shiras III. Leggi il diario... >>

Supernatural

Caricavamo la la mitica Simca 1308 e via.Baratti era per me un sogno. >>

Imaginary World

L'occhio umano non può cogliere la realtà oggettiva, non vede le cose come sono, ma è sottoposto all'arbitrio dell'essere pensante, e al suo stato emotivo. Per questa ragione ogni visione del mondo è parziale e in qualche modo distorta. Utilizzo la fotografia per tentare di andare oltre, o quantomeno per coinvolgere lo spettatore “illuso” di assistere all'unica realtà, in un gioco al confronto con verità non necessariamente più profonde ma sicuramente “altre”. C'è sempre qualcosa che sfugge allo sguardo, una certezza che viene meno se la nostra osservazione si prolunga, quasi un intero mondo parallelo che si manifesta e stupisce. A noi la scelta di considerarlo immaginario o al contrario (o proprio in virtù di questo) estremamente reale.  "Non vediamo le cose come sono, le vediamo come siamo" Anais Nin >>